Chiarimento dopo il servizio di Report sui mangimi

A seguito del servizio di report andato in onda il 6 dicembre 2015 Andrea di Vet Service ha rilasciato questo comunicato.

10 Novembre 2015
Cari Amici di Vet-Service,

la categoria veterinaria, di cui faccio parte da oltre 20 anni, si è sempre adoperata per sapere tutto di chirurgia, clinica o diagnostica, tralasciando (quasi) completamente l’aspetto alimentare.

Ultimamente, per nuove esperienze professionali, mi occupo di alimentazione e ricevo quotidianamente richieste da proprietari ed allevatori in merito al tipo di dieta consigliata.

Premesso che in Germania vi sono macellerie rivolte esclusivamente a cani e gatti e che online si possono acquistare cibi preconfezionati per dieta Barf o sue varianti, la questione cibo ritengo sia essenziale per mantenere in salute qualsiasi organismo (“l’uomo è ciò che mangia” venne detto e scritto secoli fa e “siamo ciò che mangiamo” è stato lo slogan di Expo 2015).

La formula che mi venne insegnata quando iniziai a lavorare ed il petfood era solo agli inizi, era la seguente:
3% del peso (4% in accrescimento, per animali defedati o sportivi e 2% per anziani od obesi) di cui
35/40% di carne, pesce o legumi
50% di pane, pasta o riso
10/15% di frutta o verdura
con l’aggiunta di 1 cucchiaio di olio.

Il cibo fresco ha pregi e difetti (dalle salmonelle alle diverse parassitosi più o meno pericolose ed altro), così come ha pregi e difetti il preconfezionato (oggi l’ultima moda è il grain free che, non contenendo cereali, se non altro evita le possibili aflatossine…).

E’ indubbio che il cibo fresco richieda più attenzioni da parte del proprietario che deve gestire diverse integrazioni per ottenere una dieta bilanciata; è altrettanto vero che un cane alimentato a cibo fresco soffra meno di disturbi intestinali rispetto ad uno alimentato con un cibo secco che, per mantenere un prezzo basso, contiene sempre più cereali.

Discorso molto diverso per quanto riguarda gli animali con patologie, nei quali ritengo molto utili le diete specifiche.

La professione veterinaria, per quanto possibile, si deve adattare alle esigenze del proprietario e questo tanto in terapia (sciroppo, piuttosto che compresse o iniezioni), quanto in alimentazione (preconfezionata piuttosto che fresca); io credo non si possa imporre, ma solo consigliare un proprietario valutando di volta in volta le specifiche esigenze.

A presto.

Andrea.